Il
Progetto “Laboratorio di progettazione creativa” nato da un’idea di
Don Attilio Foscaldi e curato dal laureando in Architettura Ottavio
Marino si inserisce in un quadro più complesso di azioni ed
interventi che hanno lo scopo di incentivare spazi e luoghi di
socializzazione ed integrazione sociale. Caratteristica peculiare di
questo progetto all’interno di una programmazione generale mirata a
prevenire e contrastare condizioni di emarginazione e disagio , è
stata quella di offrire una struttura permanente di riferimento, nel
nostro caso i locali della Parrocchia dei Sacri Cuori di Lauropoli...
Il laboratorio si è caratterizzato come spazio aperto dove i
partecipanti si sono integrati con realtà aggregative e hanno svolto
attività che hanno avuto lo scopo di favorire la socializzazione e
stimolare le capacità e le potenzialità creative individuali
all’interno di un gruppo.
Il Progetto “Laboratorio di progettazione creativa” ha avuto le
seguenti finalità:
-
Offrire ai ragazzi una struttura permanente di riferimento
mediante la realizzazione di laboratori specifici per attività
manuali, espressive e creative;
-
Favorire la socializzazione e l’integrazione sociale con
particolare attenzione allo sviluppo di capacità relazionali e di
comunicazione con i coetanei;
-
Sviluppare capacità creative e comunicative e nello stesso tempo
offrire momenti collettivi di gioco e divertimento.
-
Creare nell’ambito delle attività, uno spirito di collaborazione e
rispetto dell’altro e del materiale utilizzato e condiviso.
-
Proporre lavoretti che fossero al contempo momento di divertimento
e di apprendimento, permettendo così ai ragazzi di sviluppare le
loro capacità e di imparare a concentrarsi e coordinare un’ idea
di progetto creativo.
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Lo
scopo fondamentale del laboratorio è stato quello di concorrere allo
sviluppo umano dei ragazzi interessati al progetto soddisfacendone,
in pari tempo, il bisogno di esprimere se stessi e l’aspirazione al
bello. La naturale tendenza all’espressione figurativa, che per la
sua concretezza risulta accessibile prima dell’espressione
linguistica, è stata assecondata dalla creazione artistica, la quale
ha offerto ai ragazzi i materiali e le tecniche delle arti
figurative, per guidarli a conseguire una corrispondente capacità di
espressione. Il laboratorio di progettazione creativa si è posto
come scopo principale quello di educare la capacità di percepire
linee e forme nello spazio, di ogni ragazzo coinvolto nel progetto;
di svilupparne il senso estetico e creativo, così da rivelare le
eventuali attitudini artistiche e permettendogli di aprirsi alla
comprensione dell’arte. Il laboratorio, agendo indirettamente a
favore dell’espressione linguistica e di quella tecnica,ha maturato
la complessiva capacità di espressione nei limiti propri dell’età. A
tal fine il responsabile è intervenuto soltanto per suggerire le
tecniche elementari non costringendo ad adottarle, ma piuttosto
facendole ricavare dall’esperienza diretta. Non si confonda tuttavia
la spontaneità con l’iniziale povertà di contenuti e di mezzi, la
spontaneità, infatti, si avvalora, se può giovarsi del possesso
delle tecniche, con particolare riguardo all’abilità grafica.
L’esperienza espressiva del ragazzo è stata condotta a ricercare il
mezzo più congeniale, percorrendo prevalentemente i settori della
plastica, del colore, del bianco e nero, della fotografia, che sono
stati coltivati parallelamente. I ragazzi sono stati guidati,
pertanto a desiderare di esprimere il proprio mondo attraverso
successivi lavori liberamente scelti, che gli hanno permesso di
esplorare, ad un livello corrispondente all’età, le varie tecniche
di ciascun settore. Un ringraziamento particolare va ai volontari
del “Samaritano”, Maria Antonietta Aita e Teresa Ferraro e ai
volontari del Servizio Civile, Rosita Avena, Maria Teresa D’Elia e
Sabrina Rugiano che in questo progetto hanno creduto
Lauropoli , Giugno 2007 |