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L’Associazione di
Volontariato IL SAMARITANO
In collaborazione con la
Parrocchia dei “Sacri Cuori di Gesù e di Maria”
in Lauropoli
O R G A N I
Z Z A
domenica 30 dicembre
- ore 18,45
Auditorium F. Toscano – Lauropoli
LA SOFFERENZA
ACCENDE LE STELLE
Saluti
Don Attilio FOSCALDI
Parroco dei Sacri Cuori
“Francesco ci manda un messaggio …” di
Mons. Carmine SCARAVAGLIONE
Lettura di alcuni brani del libro
“CORRERE… sulle ali del pensiero”
di Francesco MICELI
testimonianza in videoconferenza con l’autore
Saluto del Vescovo della Diocesi di Cassano
Mons. Vincenzo BERTOLONE
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BOOK FOTOGRAFICO -
foto © G. Zaccato - www.cassanoalloionio.info |
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clicca sulle
immagini per ingrandirle |
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Lauropoli
abbraccia festosa il suo caro Francesco.
Momenti
di grande fede segnati da sofferenza e dolore. Francesco
Miceli, lauropolenato doc, in videoconferenza con i suoi
conterranei . |
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Lauropoli - “La sofferenza accende le stelle “ è il titolo
della manifestazione organizzata da don Attilio Foscaldi,
Presidente dell’’Associazione di volontariato “Il Samaritano”
di Lauropoli, e Parroco della Parrocchia dei Sacri Cuori. A
coordinare i vari settori uno degli amici di Francesco e
componente del “Jolly Club” di un tempo, l’Arch. Carlo Forace;
il supporto tecnologico per la realizzazione della
videoconferenza è stato affidato a Giuseppe Donato della
PCPoint Computers, mentre la divulgazione on-line dell’evento
è stata affidata al portale internet
www.cassanoalloionio.info, curato dal prof. Gaetano Zaccato.
Tutti, si proprio tutti, sono accorsi all’appuntamento fissato
per domenica 30 dicembre 2007 alle 18.45 presso l’Auditorium
“F. Toscano” di Lauropoli, grandi, piccini, amici, conoscenti,
la mamma, il fratello, la sorella e i parenti tutti per
partecipare ad un evento straordinario e per toccare con mano
il risultato di una fede profonda che vince ogni sofferenza e
dolore; Francesco Miceli ne è la testimonianza; tetraplegico,
con pluri lesioni del midollo: uno dei pochi che sopravvive
tramite uno stimolatore diaframmatico, che al momento, non può
vivere fuori da una struttura ospedaliera; attualmente è
ricoverato presso l'Ospedale Montecatone Rehabilitation
Institute di Imola, Ospedale riabilitativo d'eccellenza per
mielolesi e malattie degenerative del sistema nervoso. La
manifestazione inizia con l’apparizione in video di Francesco
con il suo sorriso gioioso e la sua voce flebile che saluta
tutti i presenti in sala; la commozione è tanta, tutti,
proprio tutti guardano e ascoltano Francesco in religioso
silenzio.
Dopo un breve scambio di saluti tra il Vescovo S.E. mons
Vincenzo Bertolone e Francesco Miceli, i microfoni si aprono e
don Attilio Foscaldi introduce la serata e passa la parola a
Mons. Carmine Scaravaglione che nel suo intervento, ricco di
significati, esplicita il messaggio di Francesco che giunge a
noi , sia attraverso i suoi scritti pubblicati sul volume
“Correre… sulle ali del Pensiero” che nella sua quotidianità ,
testimonianza di fede , di speranza. Il volume “Correre …
sulle ali del Pensiero” è stato presentato nei giorni scorsi
presso l’Ospedale di Montecatone (Imola).
“Il significato del titolo è proprio questo: siamo abituati a
correre con le gambe, ma il nostro spirito ed il nostro
pensiero possono correre anche più veloci.... Possiamo
continuare a pensare, a sognare, ad amare, ad aiutare gli
altri sempre anche in situazioni difficili: è questo il grande
messaggio di Francesco Miceli che, con grande serenità e
dignità, ci suggerisce come si può diventare diversamente
abili e continuare a sostenere amici e familiari.”
I momenti di riflessione sono stati intervallati dalla lettura
di alcuni componimenti di Francesco. Alle letture si sono
alternati: Martina Francomano, Alessandra Miceli, Teresa
Gaertani, Leonardo Guerrieri, Franco Tufaro. Ha fatto seguito
la testimonianza di Antonio Golia, attuale presidente del
Consiglio Comunale di Cassano Allo Ionio, e compagno di giochi
dello stesso Francesco Miceli. Nel suo intervento Golia ha
rievocato i momenti che furono, dove da una parte i giovani
del Corso che vivevano all’ombra del campanile, chierichetti e
credenti della religione cattolica di cui Golia ne faceva
parte e dell’altra i giovani non credenti e militanti
politicamente nell’area della sinistra di cui Francesco ne era
il simbolo. Ha rivolto un saluto anche lo zio Francesco Miceli
che con voce commossa ha augurato al proprio nipote di
continuare su questa strada con forza e coraggio.
Ha tratto le conclusioni il Vescovo Mons. Vincenzo Bertolone
che con gioia ha accolto la richiesta di partecipare a questa
manifestazione già da tempo programmata da Don Attilio e dalla
sua organizzazione ma per altri impegni istituzionali è
slittata, ma il destino ha voluto che si tenesse proprio in
concomitanza delle festività Natalizie. Quale periodo più
bello per condividere questi momenti di forte testimonianze di
fede se non quello della nascita del bambin Gesù? E su questo
il Vescovo si è soffermato facendo riflettere i convenuti che
un non credente come Francesco, nonostante le sua sofferenza,
il suo dolore, il suo stato di essere fisico, sta dimostrando
tanta forza e tanta fede, questo è il segnale che Francesco è
andato alla ricerca di Gesù e che Gesù stesso ha cercato
Francesco.
Francesco, con il suo modo di vivere, dando forza e coraggio a
tutti, sta dimostrando che il dolore e la sofferenza possono
essere vinti soltanto dalla forza di spirito, dalla speranza e
dalla fede.
Cassano Allo Ionio 31.12.07
Gaetano Zaccato
redazione www.cassanoalloionio.info
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Prefazione
Questo libro racchiude poesie, testimonianze, racconti di esperienze
raccolte prevalentemente nell'Ospedale Montecatone Rehabilitation
Institute di Imola, Ospedale riabilitativo d'eccellenza per
mielolesi e malattie degenerative del sistema nervoso. La maggior
parte della produzione è di Francesco Miceli, tetraplegico, con
pluri lesioni del midollo: uno dei pochi che sopravvive tramite uno
stimolatore diaframmatico, che al momento, non può vivere fuori da
una struttura ospedaliera. Nonostante tutto questo, non permette al
suo spirito di rimanere intrappolato e lo lascia correre e spaziare
al di sopra di tutto e, dando prova di diverse ed eccezionali
abilità, ci trasmette il suo pensiero, i suoi sogni, le sue
speranze... Seguendo il suo esempio, anche altri hanno dato le
proprie testimonianze nelle quali, più che delle difficoltà di
vivere con grandi menomazioni, si vede la capacità di ritrovare
valori riscoperti attraverso il dolore e le risorse interiori che a
volte non si conoscono, ma che ci sono in noi e che ci possono
aiutare ad uscire anche dalle peggiori situazioni, recuperando una
vita diversa, ma altrettanto importante. Il significato del titolo è
proprio questo: siamo abituati a correre con le gambe, ma il nostro
spirito ed il nostro pensiero possono correre anche più veloci....
Possiamo continuare a pensare, a sognare, ad amare, ad aiutare gli
altri sempre anche in situazioni difficili: è questo il grande
messaggio di Francesco Miceli che, con grande serenità e dignità, ci
suggerisce come si può diventare diversamente abili e continuare a
sostenere amici e familiari. Nelle pagine di questo libro troviamo
emozioni, paure, conquiste, speranze e tanta fiducia riposta nella
RICERCA scientifica. Infatti coloro che vivono la disabilità
continuano a lottare ogni giorno con le proprie difficoltà
confidando che la ricerca dia loro la possibilità di un recupero
parziale, anche minimo, delle facoltà perse. Da qui il loro sostegno
morale e finanziario affinché la ricerca "CORRA" il più velocemente
possibile, senza intralci burocratici o speculativi e che sempre più
persone si impegnino perché questo avvenga. La disabilità è qualcosa
che terrorizza e mette a disagio: si cerca quindi di tenerla a
distanza. E' per ovviare a questo che I' Auser, in collaborazione
con i volontari Unitalsi, ha presentato il progetto per la
realizzazione di questo libro e il Centro Servizi Volontariato della
Regione lo ha approvato. Il nostro vuol essere un messaggio di
amore, amicizia e speranza. Si spera che queste pagine possano
sensibilizzare i cittadini nei confronti di questo problema,
favorire l'integrazione di persone con disabilità, far capire quali
risorse siano in grado di offrire, aiutare a superare barriere di
ordine psicologico, imbarazzo, senso di impotenza, paura di
intristirsi da parte dei "sani", depressione, senso di sfiducia,
isolamento, fastidio e paura di essere compatiti da parte dei
disabili. Si desidera aiutare tutti coloro che vivono direttamente o
indirettamente l'esperienza dell'handicap a superare la
disperazione, si vuol sostenerli nell'accettazione delle menomazioni
e allo stesso tempo li si invita a sfruttare al meglio ciò che è
rimasto a non vivere ai margini, come diverso o inferiore:
l'individuo è sempre quello e come tale va trattato, anche se ha
bisogno di altre strategie per vivere. Anzi, dato che il corpo
costringe Francesco e tanti come lui a ritmi di vita meno convulsi,
lo spirito corre più velocemente e crea qualcosa su cui vai la pena
di soffermare la nostra attenzione. Non ci sono persone che valgono
di più perché sono paralizzate o altre perché aiutano chi è infermo:
siamo tutte persone che percorrono il cammino della vita, insieme il
viaggio può essere più facile se si sta vicini e si impara gli uni
dagli altri... e si lascia correre il nostro cuore. Personalmente
mia mamma l'ho vista quasi sempre "seduta", ho tanti amici "seduti"
e mi hanno insegnato tanto: prima di tutto ad amare la vita, a capir
che anche gli atti più banali ed automatici sono bellissimi perché,
per tanti, sono conquiste. Ho imparato anche che è molto più facile
aiutare che essere aiutati, ma che comunque tutti hanno bisogno di
tutti.
Anna Camponovo
(volontaria Unitalsi)
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Francesco
Miceli aveva una famiglia che amava, una professione che lo
gratificava, aveva appena acquistato una casa, insomma aveva una
vita serena come tanti altri, poi l'incidente e la sua vita è
diventata diversa. Nessuno è in grado di spiegare il perché della
sofferenza o del perché alcuni siano così duramente colpiti, però di
certo vi sono persone che diventano, proprio per come vivono la
sofferenza, guida ed esempi per gli altri. Francesco Miceli è
sicuramente uno di questi, un eroe del quotidiano. Ho conosciuto
Francesco quasi per caso: ero andata a trovare un amico, mi ha
presentato il suo compagno di stanza, abbiamo cominciato a parlare
come se ci conoscessimo da sempre. Infatti Francesco con il suo
sorriso e le sue parole inspiegabilmente serene ti entra nel cuore,
diventa un amico, una guida, per me uno dei più importanti. Non
potrò mai dimenticare che si è improvvisato detective per poter
farmi gli auguri di Buon Onomastico. Non aveva il mio numero di
telefono, ma è riuscito a trovarlo: sono stati gli auguri più
commoventi che io abbia mai ricevuto. Non potrò mai dimenticare il
mazzo di fiori che ha mandato a mia figlia Monica per la nascita
della figlia: i primi, i più belli perché mandati col cuore da uno
che ha impegnato le sue diverse abilità per farlo. Francesco è molto
dolce, ma altrettanto determinato, è così padrone della propria
situazione fisica che è diventato il primo medico di sé stesso, sa
guidare con molta precisione e dolcezza alla propria tutela, ha un
corpo delicato ma uno spirito d'acciaio. Quando a Montecatone
qualcuno non riesce proprio ad accettare la propria situazione ed è
particolarmente disperato, si chiede a Francesco di aiutarlo e
Francesco, con tanta calma e serenità, gli dimostra che si può
ancora fare molto. Gli indica, in pratica, come si può diventare
diversamente abile, gli fa conoscere il suo amico computer e così
impianta il seme della speranza... E' cosi disponibile nei confronti
degli altri che, senza volerlo, ci si confida con lui, gli si
racconta preoccupazioni, desideri e lui conclude dicendo "Andrà
tutto bene.." oppure "Pregherò per te". Quest' ultima frase l'ha
detta anche a spose che avevano tanto desiderio di diventare mamme e
c'è più di un bambino che può testimoniare che ha pregato, c'è chi
porta anche il suo nome... Da Francesco ci vanno tanti amici, tutti
credono di portargli amicizia e conforto, e lui ci lascia
l'illusione che sia così. In realtà tutti portano a casa qualcosa,
il suo coraggio che ci fa diventar più lieve ogni fatica quotidiana,
il dono di capire che nulla è scontato e che ogni piccola azione,
anche inconscia, è molto importante perché c'è chi non può
abbracciare, non può asciugarsi il sudore, non può piangere. Non so
se gli interessa il racconto di ciò che facciamo noi o se lo fa
sentire ancora solo perché i nostri interessi non sono i suoi, ma ci
fa il regalo di farci sentire utili. Se solo abbiamo qualche
preoccupazione ci dice le parole giuste: è per questo che c'è sempre
tanta gente da lui, ed io scherzando gli dico che gli voglio
regalare l'elimina-code come negli uffici o supermercati. Francesco
ci guida al di là delle cose materiali, fa correre il suo ed il
nostro pensiero al di là delle nubi della vita verso un cielo sereno
che c'è: è come una bella farfalla che ci guida verso l'azzurro
portando un fiore bianco ricco di valori umani e spirituali e tante
altre farfalle potranno volare con lui alla ricerca del significato
della vita. Questo è quello che abbiamo voluto simbolizzare nella
copertina realizzata dalla nostra amica architetto Daniela Galvani...
Anna |
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Il
Samaritano
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